Check-up ginecologico

Nella vita della donna, dall'adolescenza alla menopausa, è fondamentale un check-up ginecologico anche in pazienti asintomatiche in quanto in tal modo è possibile porre diagnosi precoce anche di patologie gravi. La classica visita ginecologica oggigiorno deve essere necessariamente integrata con l'uso dell'ecografia transvaginale in quanto solo l'integrazione delle due metodiche permette una diagnosi accurata. La visita ginecologica consta di una prima fase rappresentata dall'esame speculare durante il quale si esplora il canale vaginale e la portio con uno strumento definito "speculum". Questa fase è indispensabile per evidenziare alcune patologie infettive del basso tratto genitale e soprattutto per l'esecuzione del pap-test e/o hpv-test e, nei casi specifici per l'esecuzione della colposcopia ovvero uno studio microscopico della portio uterina allo scopo di diagnosticare eventuali lesioni displastiche che, se lasciate in situ, possono generare fino al cancro del collo dell'utero. Successivamente all'esame speculare si passa alla visita ginecologica "vera e propria" ovvero alla palpazione bimanuale degli organi pelvici allo scopo di diagnostica eventuali cisti ovariche, fibromi, aderenze pelviche, ecc. Tale valutazione viene in ultimo integrata dall'ecografia transvaginale. In assenza di rilievi patologici la visita ginecologica può terminare con queste indagini, se tuttavia si obiettiva qualcosa di atipico o sospetto il medico può richiedere accertamenti di laboratorio sotto forma di prelievi ematici o strumentali come TAC o Risonanza Magnetica.

Emilio Giugliano - MioDottore.it